Questo giornale parlerà di noi, piccoli uomini del ventunesimo secolo seduti sulle spalle di un gigante di millenaria cultura. Non ne abbiamo grande coscienza ma poco importa. Ci muoviamo, mangiamo, pensiamo (senza averne chiara coscienza) determinati dai filosofi greci, dalla cultura romana, dai maestri del rinascimento. Più di tutto, dalla tradizione giudaico-cristiana che ha plasmato l'Italia rendendola la terra più ricca del mondo per storia, arte e ingegno scientifico. Nessuno che abbia girato abbastanza per il mondo ha trovato luoghi più gradevoli e genti più interessanti dell'Italia e degli italiani. Anche nel più sperduto paesino della Lucania, dalla gente più umile, traspare una saggezza ed una cultura della vita e del lavoro, una capacità di riconoscere la bellezza, unici.

Si potrebbero, a questo punto, formulare i proclami sulla verità, sulla libertà, sull'indipendenza di questo giornale. Si dovrebbero elogiare i redattori intrepidi che diranno sempre la verità e scriveranno con coraggio facendo i nomi di questo o quel “potente di turno”. Si vorrebbero sostenere alti e nobili inviti alla pubblica moralità ed al bene comune, beni di cui il giornale si candida alla difesa ed alla propalazione. Ma quella storia millenaria e la coscienza che ne deriva ce lo impediscono.

Non esistono gli uomini puri per auto-proclamazione e ciò vale per i politici, per i magistrati, per gli imprenditori ed anche per i giornalisti. E non è la capacità di coerenza del soggetto che può determinare la valutazione su quanto questo racconti o sostenga. Occorre piegarsi all'oggetto della comunicazione, vagliarne la fondatezza e la pertinenza. Leggere e confrontarsi, acconsentire o dissentire ma evitando dietrologie, calcoli, pettegolezzi. In fondo, occorre essere veri materialisti, come i cristiani che lo sono a tal punto da credere in un Dio fatto uomo, incontrabile in carne e ossa e sangue e sudore. Per meno di tanto, per un'ideologia o un club o una loggia, non varrebbe la pena di assumere il sacrificio di trasformare l'eroico in quotidiano ed il quotidiano in eroico. Petrolio o sanità, giustizia o banche, politica o lavoro; di questo leggerete e scriverete su questo giornale.

 

 

 

 


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