Il 17 gennaio 2009, sabato, Emilio Nicola Buccico si presenta in questura e deposita una querela. Si ritiene diffamato da due articoli pubblicati dal settimanale "Il Resto" il 27/12/2008 ed il 10/1/2009.

Lamenta anche di altre pubblicazioni e così, alla prim'ora di lunedì mattina, la macchina della giustizia è in moto. Viene iscritto il procedimento penale contro il giornalista ed il direttore del settimanale. La Legge è implacabile e velocissima... in alcuni casi.

Ci mette un anno, il PM Annunziata Cazzetta ad accorgersi che un pezzo di quella querela non può essere trattata dalla Procura a Matera e manda "quel pezzo" alla Procura di Catanzaro. Però si sbaglia, non è quella la sede competente, così il PM di Catanzaro, dopo due mesi, spedisce l'incarto alla Procura di Salerno. La parte che Cazzetta trattiene per sé, comprende un articolo in cui si parla del Procedimento Penale (n. 2070/03 Mt) in cui compare la Banca Popolare del Materano (come parte offesa) e, proprio per supposte offese diffamatorie in un articolo in cui si informava sulle lungaggini e gli insabbiamenti di quel procedimento, 2070/03, Cazzetta stessa aveva querelato Piccenna e Grilli. Per i medesimi fatti dello stesso articolo, avevano sporto querela (e Annunziata Cazzetta ne aveva contezza documentale!) anche Giuseppe Chieco (Procuratore Capo di Matera) ed Emilio Nicola Buccico. Una incompatibilità grande quanto un grattacielo che Cazzetta e Chieco non notarono. Anticipiamo solo che gli abusi di Annunziata Cazzetta e dei magistrati materani nel procedimento 2070/03 sono elencati in una informativa della Guardia di Finanza richiesta dalla Procura di Catanzaro e lì rimasta lettera morta. (clicca per leggere l'informativa ignorata)

Qui basta considerare che l'altro "pezzo" della querela di Buccico, quello che Cazzetta mantiene a Matera, origina il Procedimento Penale n. 338/09 di cui pubblichiamo a parte atti e considerazioni che consigliamo di approfondire poiché il Procedimento si conclude con la richiesta di archiviazione firmata da Annunziata Cazzetta e accolta dal GIP nonostante l'opposizione di Emilio Nicola Buccico. Ma, anche qui, una imprevedibile scoperta: per la stessa notizia e le stesse doglianze di supposta diffamazione del medesimo querelante (Buccico), Cazzetta in altro procedimento chiederà il Rinvio a Giudizio. Ma anche quel Procedimento, Cazzetta lo teneva per sè illegittimamente! Ed anche questa è altra storia di cui forniremo cronaca documentata.

La Procura di Salerno non effettua alcuna verifica sulla fondatezza delle notizie pubblicate e chiede il rinvio a giudizio per diffamazione: sono passati 3 anni e mezzo dalla querela di Buccico.

Al quarto compleanno, il Giudice dell'Udienza Preliminare di Salerno emette la sentenza di proscioglimento: quattro anni, tre procedimenti penali in tre città diverse, per concludere che il fatto non è reato.
Il Giudice dell'Udienza Preliminare, nella sentenza, afferma che non è stata svolta alcuna indagine e rileva che non ci sarebbe voluto poi molto a verificare che la notizia pubblicata era perfettamente coincidente con l'atto ufficiale da cui era tratta. Cosa è successo al querelante che aveva sporto un'altra querela infondata? E' un'altra storia o meglio un altro procedimento penale di cui parleremo in seguito e che coinvolge un magistrato in servizio a Matera.
Un sistematico attacco alla libertà d'informazione, posto in essere con decine e decine di querele infondate, che ha originato il mostro giudiziario di cui vi presentiamo l'immagine più violenta e disumana. Quella che stritola le persone e annichilisce gli ideali, ma che non può nulla contro gli uomini liberi!

Querela di Emilio Nicola Buccico - presentata il 17/1/2009





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